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Come scegliere lo psicologo?

Aggiornamento: 25 set 2021



Vorresti andare da uno psicologo, ma non sai bene da che parte cominciare?

Ecco alcune semplici indicazioni che ti aiuteranno a comprendere come scegliere lo psicologo più adatto a te e alle tue specifiche esigenze.


Cosa troverai nell'articolo:


Quando rivolgersi a uno psicologo?


Come spesso accade in psicologia, anche in questo caso, non esiste una risposta preconfezionata e universale a questa domanda, in grado di adattarsi perfettamente a ciascun desiderio o necessità, una ricetta pronta che si presta a essere applicata a ogni condizione. Al contrario, ciò che, spesso, caratterizza la psicologia è proprio una dimensione di specificità e particolarità unica che, se in alcuni casi, può deludere le aspettative di qualcuno, tuttavia, credo che rappresenti proprio la bellezza e la ricchezza della disciplina psicologica.


Le motivazioni alla base della richiesta di un percorso psicologico possono essere numerose e anche molto diverse tra loro, un aspetto questo che mette bene in luce l’inadeguatezza di quella convinzione secondo cui da uno psicologo si recherebbero unicamente persone molto sofferenti e con gravi disturbi mentali. Non è così! Questo è solo uno dei tanti pregiudizi relativi alla figura dello psicologo con cui, a volte, ci si imbatte ancora oggi e che è importante demolire piano piano, mattone dopo mattone.




Pertanto, senza pretese di esaustività, vediamo quali possono essere alcuni motivi che conducono una persona a richiedere per sé un sostegno psicologico.


  1. Contrariamente al senso comune, avresti mai pensato che si può andare dallo psicologo anche in un momento particolarmente felice e sereno della propria vita? L’obiettivo, in questo caso, potrebbe essere quello di migliorarsi o rafforzarsi in qualche aspetto, o di comprendere qualcosa in più su di sé, sulle proprie relazioni e sulle proprie modalità di affrontare le diverse situazioni della vita, o ancora, migliorare la qualità della propria esistenza.

  2. Un altro motivo che potrebbe condurre una persona a bussare alla porta di uno psicologo potrebbe essere la condizione di stare attraversando un particolare momento o fase della propria vita che richiede la capacità di affrontare piccoli o grandi cambiamenti, o che ha rotto equilibri preesistenti e che, per questo, richiede disponibilità ad adattarsi a una nuova condizione e ricostruire un nuovo equilibrio. Per esempio, la nascita di un figlio, un conflitto di coppia, il cambio di un lavoro, il periodo adolescenziale, il trasferimento in una nuova città…

  3. Ancora, può essere utile andare dallo psicologo se nella vita di una persona è presente un elemento che genera grande stress, o nel caso in cui si verifichi o si ripresenti alla memoria un evento traumatico, come un lutto, un episodio di violenza, un incidente e così via, che impedisce di vivere con serenità il presente.

  4. Infine, il fatto di avvertire uno o più sintomi o emozioni particolarmente intense che generano disagio e sofferenza in una o più aree della propria vita, per esempio, la percezione di un forte senso di ansia, tristezza, rabbia, inadeguatezza, paura e così via, può condurre una persona a decidere di intraprendere un percorso psicologico.




Quale psicologo scegliere?


A questo punto, presa la decisione di intraprendere un percorso psicologico, si apre la grande questione della scelta del professionista più adatto a ciascuno di noi e alle specifiche esigenze che ognuno porta con sé.


Come, dunque, scegliere lo psicologo?


Ancora una volta, anche in questo caso, non esiste una lista di criteri universale a cui poter fare riferimento, poiché ciascuno di noi ha desideri e bisogni differenti gli uni dagli altri. Pertanto, anche in questa scelta, come in tutte le altre della nostra vita, gli interessi, i gusti personali, le proprie specifiche percezioni e sensazioni e le proprie caratteristiche giocano un ruolo fondamentale nell’indirizzarci verso quel professionista specifico, piuttosto che un altro. Insomma, la scelta è assolutamente personale.


Tuttavia, è possibile tracciare almeno alcune linee guida, un insieme di domande la cui risposta può aiutare a orientarsi con maggiore efficacia tra le numerose e differenziate opzioni disponibili.


1. Per prima cosa, prova a chiederti che cosa è davvero importante per te. In altre parole, prova a domandarti che cosa potrebbe aiutarti a sentirti sicuro e il più possibile a tuo agio con il professionista a cui potresti rivolgerti?

  • Per esempio, senti che per te la variabile relativa al sesso del professionista ha un peso particolare, oppure, al contrario, sarebbe indifferente per te intraprendere un percorso psicologico con un uomo o una donna?

  • Quali sono le tue sensazioni relative all’età del professionista a cui potresti chiedere aiuto? Preferiresti un terapeuta più anziano oppure vorresti confrontarti con un professionista più giovane o ancora con una persona che sta attraversando la tua stessa fase di vita?

  • Rifletti anche sul luogo in cui il terapeuta svolge la sua attività. La variabile della maggiore o minore vicinanza costituisce per te un elemento importante di cui tenere conto nella scelta? Che tipo di spostamenti dovresti effettuare per raggiungere lo studio dello psicologo? Preferiresti poter raggiungere lo psicologo in un breve lasso di tempo, magari a piedi? O, invece, gli spostamenti costituiscono un problema per te per diverse ragioni? In questo caso, non dimenticarti che vi sono molti professionisti che offrono la possibilità di intraprendere percorsi di supporto psicologico anche a distanza, online, attraverso l’utilizzo di diverse piattaforme.


2. In secondo luogo, prova a riflettere su cosa vorresti fare in terapia.

  • Esistono, infatti, differenti tipologie di percorsi terapeutici. Quelli più tradizionali, che potremmo chiamare terapie della parola, e altre tipologie di percorsi che includono anche differenti discipline, come l’arteterapia, la musicoterapia, la danzaterapia e così via. Inoltre, è possibile intraprendere un percorso individuale, familiare, di coppia o di gruppo.

  • Un altro aspetto che potrebbe guidarti nella scelta del professionista più adatto alle tue necessità è la consapevolezza che esistono numerosi orientamenti teorici all’interno della psicoterapia e che ciascuno di essi può tradursi in specifiche modalità di gestione e conduzione delle sedute, rispetto, per esempio, al tipo di lavoro svolto, alla durata del percorso, agli strumenti utilizzati durante i colloqui e così via.

  • Infine, prova a domandarti se c’è già un argomento specifico che vorresti fosse oggetto di riflessione e scambio in terapia e se tale tema principale, secondo te, necessiterebbe, magari, di un professionista particolarmente esperto nella tematica da te individuata come fondamentale.



3. È importante, inoltre, sapere che è possibile svolgere un percorso terapeutico o di sostegno psicologico, non solo rivolgendosi a un professionista che lavora in ambito privato, ma anche all’interno di un contesto pubblico, come per esempio, ospedali, associazioni, cooperative, consultori e così via.

Ciascuno di questi due contesti, pubblico e privato, presenta sia vantaggi, sia alcuni limiti. Se, infatti, in un contesto privato è possibile ritrovare una maggiore flessibilità di orari e non ci sono limitazioni rispetto alla durata del percorso, nel contesto pubblico, invece, può capitare di essere inseriti in lunghe liste di attesa che richiedono di pazientare magari anche per alcuni mesi prima di poter intraprendere un percorso psicologico, il quale, inoltre, ha una durata spesso limitata nel tempo e un numero di colloqui prestabilito. Tuttavia, nel contesto pubblico, è possibile accedere a servizi con costi ridotti rispetto a quelli di un professionista privato, se non, addirittura, avere la possibilità di usufruire di servizi gratuiti.


4. Prova a chiederti, ancora, se vorresti essere guidato nella scelta dello psicologo più adatto a te anche da persone della tua cerchia familiare o amicale, persone di cui ti fidi e che, magari, hanno avuto esperienze in questo campo.

Il così detto passaparola, infatti, è una delle modalità attraverso cui è possibile giungere a bussare alla porta di uno specifico psicologo e in questa modalità spesso giocano un ruolo importante i medici di famiglia, che possono indirizzare verso un professionista da loro ritenuto adeguato a rispondere ai bisogni di una specifica persona. Tuttavia, ricorda che la scelta è strettamente personale e che ciò che è stato utile per un tuo conoscente o amico potrebbe, invece, non rispondere pienamente alle tue esigenze e ai tuoi bisogni.


5. Infine, un ottimo modo che consente di comprendere se il professionista che abbiamo scelto sia davvero quello che sentiamo più adatto a noi, è proprio chiedere di incontrare direttamente lo psicologo prenotando una consulenza.

Le consulenze, di solito, hanno un costo ridotto e da esse si possono trarre preziosissimi elementi che offrono l’opportunità di capire se il professionista scelto è davvero quello che fa per noi. Già dal primo contatto telefonico è possibile prestare molta attenzione alle sensazioni che questo scambio ha suscitato in noi e questo ancor di più nel momento dell'incontro diretto con il professionista. Prova a chiederti come ti sei sentito, quali sensazioni hai provato e se hai percepito di essere stato accolto.


Ricordati, infine, che il processo decisionale riguarda anche lo psicologo. Si tratta di un reciproco annusarsi, un darsi del tempo per conoscersi reciprocamente e per comprendere, anche da parte dello psicologo, se lui come professionista può essere per te la persona più adatta a rispondere alle tue esigenze.

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